Un venerdì mattina all’insegna della legalità, quello appena trascorso all’Istituto Comprensivo ad Indirizzo Musicale di via Mazzini a Macerata Campania. Al secondo appuntamento del “Festival della Legalità” hanno partecipato gli alunni delle seconde classi, il Dirigente, Prof. Antonio Palmieri, il Prof. Giovanni Valletta gli insegnanti presenti e lo scrittore del libro “C’è ancora tempo. Storie di donne che resistono” Paolo Miggiano. Presenti anche i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia – Sezione di Macerata Campania intitolata al “Lgt. Baldassarre Nero M.A.V. ARMA CC”, con i soci Giuseppe Morrone, Iodice Giovanni, Michele Farina, Franco Messina, Gennaro Nacca, Giuseppe Gazzillo e il Presidente di Sezione, Salvatore Buonocore che hanno preso parte alla discussione delle tematiche esposte dallo scrittore, attraverso le storie raccontate nel suo libro. Dopo le presentazioni iniziali e di saluto da parte del Prof. Valletta e del Presidente dei sottufficiali Buonocore, il Dott. Miggiano ha illustrato ai numerosi ragazzi presenti, le storie di vittime della cosiddetta criminalità comune, con le loro vicende, altrettanto drammatiche, altrettanto inaccettabili, altrettanto dolorose. “Infatti – prosegue Miggiano – nel nostro Paese martoriato dai fenomeni criminali di tipo mafioso, molto spesso, ci si sofferma sulle storie delle vittime delle mafie”. Invece, nel suo libro, per la prima volta, si parlerà di Paolino Avella e di sua madre Rosaria, di Salvatore Buglione e di sua figlia Anna, di Daniele Del Core e del suo amico Loris Di Roberto con sua sorella Carmen, di Giuseppe Veropalumbo e di sua moglie Carmela e di sua figlia Ludovica, di Rita Ricciardelli e di sua figlia Vanessa e anche di un’antica storia di dolore, quella di Franco Furiati e di sua sorella Elena. “Sono vicende – afferma l’autore – che costituiscono un pezzo di storia di una Italia distratta, di storie dimenticate, soprattutto dallo Stato. Storie per le quali c’è ancora tempo per narrarle e per le protagoniste per resistere”. In pratica, in “C’è ancora tempo“, Paolo Miggiano restituisce la vita e la resistenza di madri a cui neanche un dizionario riesce a dare un significato alla loro condizione, di figlie diventate orfane troppo presto, di sorelle rimaste senza la possibilità di confidarsi con i fratelli, di mogli rese vedove in una notte di festa. Una lucida e magistrale rievocazione della memoria, quindi da parte dell’autore, come pretesto per parlare dei vivi, di chi è rimasto e resiste. Al termine dell’illustrazione, diversi sono stati i ragazzi che, incuriositi, hanno voluto approfondire alcuni aspetti delle storie lette, con domande rivolte allo scrittore Miggiano. “Un incontro interessante, pregnante, che porta ognuno a riflettere – afferma Buonocore – su come sia importante il rispetto delle persone, delle regole, ma soprattutto, cercare di arginare quei fenomeni di violenza comune, facendo rete tra i vari attori della società (famiglia, scuola, associazioni, istituzioni ecc..) per evitare, quindi, il ripetersi di fatti spiacevoli e drammatici, che si ritrovano poi a diventare storie di un libro”.