“Ho scelto di essere in campo e di candidarmi al consiglio comunale per continuare a dare il mio contributo alla nostra meravigliosa comunità. L’ho fatto all’interno di una squadra stupenda, affiatata e competente, in cui ciascuno è fondamentale a prescindere dal ruolo elettivo che ricopre. All’io dell’uomo solo al comando, preferisco il noi, la forza del gruppo che si impegna e fa crescere questa comunità”. Lo ha dichiarato Michele Sarogni, già sindaco di Casapulla e candidato al consiglio comunale nella lista Per Casapulla a sostegno del sindaco Anna Di Nardo.
“Ho avuto sia l’onore e il privilegio di guidare da sindaco il nostro paese che di essere tra i banchi della minoranza a rappresentare un’opposizione severa, ma costruttiva che non è mai caduta nella facile tentazione di fare polemiche sterili dalle quali esce penalizzato solo il cittadino” – ha specificato Sarogni – “con Anna Di Nardo sindaco riprenderemo quanto avete irresponsabilmente interrotto nel 2018 consegnando Casapulla prima all’oblio di un commissario e poi di un’amministrazione mai apparsa amalgamata e produttiva, come ormai noto a tutti da tempo”.
A proposito delle indennità Sarogni replica alla candidata della lista avversaria Marialaura Buro
“Cara Marialaura Buro, evidentemente ci deve essere stato un difetto di comprensione da parte di chi ti ha riferito le mie parole nel comizio di ieri. Non ho mai criticato l’indennità percepita da un amministratore pubblico, in quanto ritengo che fare l’amministratore pubblico comporti sacrifici e impegno che devono essere adeguatamente remunerati. Ho sottolineato, invece, che tutti i componenti dell’attuale giunta percepiscono un’importante indennità da anni, raggiungendo somme significative senza aver prodotto NULLA per la comunità.
Il mio è un giudizio di ordine politico non personale, dal momento che con tanti di voi c’è un rapporto di cordialità umana che prescinde però dall’impegno e dai giudizi sull’operato per la comunità. Ti chiedo di rettificare poi due esternazioni che sono completamente FALSE nel tuo comunicato. Non è quella che indichi tu la somma che ho percepito come indennità di fine mandato, ma è di molto ma molto ma molto inferiore. Ti invito a scaricare la delibera e a leggere i dati reali, sono pubblici.
Una volta entrata in possesso dei dati esatti potremo tranquillamente parlarne. Altra FALSITA’ è legata alla rinuncia delle indennità. Per diversi mesi da sindaco ho rinunciato all’indennità per il bene delle casse comunali e della comunità, in quel momento era un atto necessario per la quadratura del bilancio al fine di poter garantire servizi essenziali alla cittadinanza. Lo stesso non è stato fatto negli ultimi cinque anni da un’amministrazione che non ha adottato una misura che sia una per risanare il bilancio e per aiutare la comunità in difficoltà, basti pensare, ad esempio, alla vicenda della rottamazione delle cartelle.
Ho espresso il mio pensiero, senza dire falsità: ti invito a fare lo stesso rettificando le tue dichiarazioni”.