Nuova assoluzione per l’imprenditore Gianni Morico e condanna per Vincenzo Conte (nella foto a destra): è il verdetto emesso ieri dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere. Vincenzo Conte, alias naso ‘e cane, ha affrontato l’iter di primo grado con l’accusa di estorsione: il brianese avrebbe preteso 15mila euro da un imprenditore per consentire la realizzazione di immobili a Grazzanise nell’ottobre del 2007. Per lui la Dda aveva invocato 8 anni, ma il palazzo di giustizia ha deciso una pena più dura (11 anni).
Morico, imprenditore originario di Grazzanise che da anni risiede a Santa Maria Capua Vetere, è attivo nel settore della panificazione ed era accusato di tentata estorsione: stando alla tesi della Dda, aveva accompagnato, nel 2007, il titolare di un centro scommesse di Capua al cospetto di Alfonso Cacciapuoti, capozona del Basso Volturno, affinché quest’ultimo riscuotesse facilmente il pizzo. Nel corso del dibattimento, però, la vittima, ascoltata in aula, ha negato l’episodio, scagionando, di fatto, Morico. Anche il pm aveva proposto l’assoluzione.
A giudizio, inoltre, c’era anche Vincenzo Morico, fratello di Gianni, che rispondeva però di illecita concorrenza. E anche per lui c’è stata assoluzione. Secondo la tesi iniziale degli inquirenti, avrebbe minacciato due persone per costringerle a vendere il pane acquistato dal fratello a un prezzo superiore a un euro per effetto di una rivalità che all’epoca avrebbe avuto proprio con il germano. Episodio che risalirebbe al 2016. La DDA ha preannunciato che non ci sarà appello e pertanto, con il verdetto di ieri, Gianni Morico chiude una vicenda giudiziaria senza condanne, i processi connessi a presunte ipotesi di reati mafiosi che gli avevano contestato.
Ad assistere i Morico, gli avvocati Paolo Raimondo, Giuseppe Stellato e Angelo Raucci. Conte è difeso dall’avvocato Alfonso Quarto.