
La APS Pro Loco di Macerata Campania ‘’Vivere a Caturano’’ è entrata nel programma carnevalesco comunale portando, il 4 marzo pomeriggio, l’ormai scomparsa, da oltre 50 anni, tradizione de “ I 12 mesi a cavallo ”a Macerata Campania, grazie alla collaborazione del veterano Nicola Piccerillo figurante come mese di Novembre.
La Cantata dei 12 Mesi a cavallo è sempre stata una delle più belle manifestazioni popolari della nostra comunità, uno spettacolo autoironico costruito sull’allegorica personificazione dei mesi dell’anno.
Le sue origini sono molto antiche e si svolgeva nel periodo di Carnevale perché l’anno iniziava a marzo.
Tale iniziativa aveva il chiaro intendo di scacciare la sfortuna e incanalare la buona sorte. Era, quindi, un rito propiziatorio per iniziare il nuovo anno evocando buoni auspici.
Il popolo ha sempre seguito con vivo interesse la preparazione della mascherata mettendo a disposizione degli organizzatori gli asini e i cavalli. Originariamente, lo spettacolo aveva luogo nelle piazze delle tre località e noi oggi ripercorriamo quelle che sono state le antiche tradizioni perché è tra gli obiettivi della Pro Loco non farle perdere, dichiara la Presidente della Pro Loco di Macerata Campania Agnese Vetrella.
La cantata dei mesi contempla: i 12 mesi dell’anno, la figura del Capitano nella veste di presentatore e la maschera di Pulcinella nei panni di cerimoniere. Tutti i partecipanti, indossavano larghi foulard , cappelli e accessori, tranne Pulcinella che andava a piedi, salivano in groppa a pacifici cavalli e un asino. Gli animali erano condotti dai collaboratori mascherati. Dopo il preambolo dei due personaggi accessori, Capitano e Pulcinella, era la volta dei mesi. A turno, i figuranti cantavano a voce stesa la propria canzone suscitando spesso l‘ilarità e l’approvazione del numeroso pubblico che si assiepava nelle località e tutti i mesi terminavano la loro performance con una formula di passaggio. Quest’anno abbiamo voluto fortemente inserire anche due donne in segno di uguaglianza. Il mio augurio, ribadisce il presidente, è quello di far rivivere la tradizione a Macerata Campania e che le generazioni future possono apprezzarne il valore, un’occasione in cui il sacro ed il profano si legano in maniera indissolubile e al tempo stesso un omaggio per quanto Madre Natura regala incondizionatamente all’uomo nel susseguirsi delle stagioni.